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mercoledì, Settembre 27, 2023

Tornano a Roma da New York 200 antichità rubate

Gli Stati Uniti hanno restituito 200 antichità rubate all’Italia, molte delle quali legate a un commerciante con sede a Roma, in un massiccio rimpatrio del valore di 10 milioni di dollari. L’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, che ha supervisionato l’operazione, ha confiscato i manufatti dai principali musei e collezionisti degli Stati Uniti. Il generale dei carabinieri italiano a capo del comando Tutela del Patrimonio Culturale è partito per recuperare le reliquie.

Il possessore di antichità rubate

Tra i reperti restituiti a Roma, 150 sono stati sequestrati all’antiquario italiano Edoardo Almagià, accusato di traffico d’arte antica. Almagià ha vissuto fino al 2003 a New York, era indagato in Italia per il traffico e la vendita di manufatti rubati ad acquirenti americani. Almagià, 70 anni, si era affidato a una “rete di studiosi, direttori e curatori dei più importanti musei internazionali” per collocare gli oggetti trafugati, secondo quanto accertato dal Tribunale italiano. Tutti i reperti che saranno restituiti all’Italia erano in mano a persone ed istituzioni che volontariamente hanno accettato di riconsegnarli. Tutti li avevano acquistati da intermediari i quali a loro volta si erano interfacciato con Edoardo Almagià il quale ha operato come antiquario dal 1980 fino al 2006. Almagià si è difeso dicendo che “ci sono migliaia di oggetti d’arte che viaggiano per il mondo senza documenti e in passato era sempre così” solo ora, dice ancora, “la regolamentazione italiana e americana è diventata più severa”. “Perché solo ora? Si potrebbero spendere tutti quei soldi per riparare i musei italiani anziché perseguitare i commercianti”, ha detto ancora Almagià.

L’annuncio del dipartimento HSI New York via Twitter

Il passaggio di consegne

Il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, ha ospitato mercoledì a New York una cerimonia di rimpatrio. Egli ha ringraziato l’Unità per il traffico di antichità del suo ufficio e gli agenti della Homeland Security Investigations per i loro sforzi nel sequestrare i tesori saccheggiati. “Per anni prestigiosi musei e collezionisti privati negli Stati Uniti hanno messo in mostra questi tesori storici italiani, anche se la loro stessa presenza in America costituiva una prova di crimini contro il patrimonio culturale”, ha affermato Vance in un’intervista al quotidiano New York Times.

Prescrizione del reato

Il Generale di Brigata dell’Arma Roberto Riccardi, che dirige il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, è volato negli Stati Uniti per prendere possesso degli oggetti. “La cosa più importante è che questi preziosi reperti archeologici tornino perché fanno parte della nostra identità culturale”, ha detto al New York Times Roberto Riccardi. Per quanto riguarda il processo ad Almagià, residente a Roma, Riccardi ha detto che sarà molto difficile perseguirlo, in quanto il reato è prescritto. Giovedì, Riccardi è tornato in Italia con 160 reperti, mentre altri 40 sono stati esposti in una mostra al consolato italiano a New York fino a marzo.

Anca Mihai
Anca Mihai
Giornalista freelance corrispondente estero per varie testate romene. Dal 2003 annovera esperienze come corrispondente dall'Italia per la Televisione Alephnews, Kanal D, l'Agenzia Nazionale di Stampa Agerpres, il quotidiano Adevarul e Radio Romania Timisoara. Residente a Roma dal 2004, ha conseguito la seconda Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università Sapienza di Roma. Nel 2000 si è laureata in Giornalismo e Inglese Applicato presso l'Università dell'Ovest di Timisoara.

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