Il 31 marzo scade lo stato di emergenza stabilito il 31 gennaio 2020. Cosa succederà dal primo di aprile? Senza lo stato di emergenza, che permetteva soprattutto nel settore privato un ricorso semplificato allo smart working, tutto si baserà sull’accordo del singolo lavoratore con l’azienda.
Settore privato
Settore pubblico
Nel settore pubblico dal 15 ottobre il lavoro in presenza è tornato a essere la modalità ordinaria. Le linee guida del Ministero della Funzione pubblica prevedono in alcuni casi una adesione su base volontaria e consensuale, ma sarà supportato l’accesso allo smart working a lavoratori in condizioni di difficoltà.
Un sondaggio dice che tra chi ha lavorato da remoto il 14% vorrebbe tornare a svolgere le sue mansioni prevalentemente in presenza, il 53 vorrebbe passare ad un modello di lavoro ibrido ed il 33 vorrebbe continuare l’attività in smart working. Secondo uno studio del Politecnico di Milano nel primo trimestre del 2021 i lavoratori da remoto superavano quota 5 milioni 370.000, sono diventati 4 milioni 710.000 nel secondo trimestre e a poco più di 4 milioni nel terzo trimestre.