Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica capitolina, avente ad oggetto oltre 110 milioni di euro di crediti fiscali relativi a crediti di imposta, introdotti per far fronte all’emergenza sanitaria.
Sospetto nato dopo un’analisi dell’Agenzia delle Entrate
L’attività trae origine da un’analisi di rischio sviluppata dall’Agenzia delle Entrate sulla spettanza dei “bonus”previsti dai Decreti “Rilancio” e “Cura Italia” del 2020, per le spese di locazione di immobili ad uso non abitativo sotto forma di crediti d’imposta.
Tali benefici fiscali possono essere direttamente utilizzati per compensare debiti fiscali, oppure ceduti, anche in parte e più volte, per lo stesso fine, dandone comunicazione – sia il cedente che il cessionario – attraverso la
piattaforma informatica “cessione crediti” messa a disposizione dalla predetta Agenzia.
Gli accertamenti, delegati dall’Autorità Giudiziaria al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, hanno evidenziato crediti di imposta fittizzi, che sono stati ceduti attraverso un sito internet a una società – con sede nella Capitale ma operante in tutta Italia – che si proponeva in rete come soggetto giuridico capace di far conseguire alla clientela “liquidità mediante lo smobilizzo immediato di crediti di imposta derivanti da norme speciali”, acquistandoli e pagandoli subito dopo aver svolto – come dichiarato – controlli documentali circa la loro genuinità, per poi cederli a sua volta a terzi, dietro compenso.
L’impresa tramite il sito internet ha acquistato crediti di imposta per oltre 110 milioni di euro
Nei primi dieci mesi del 2021, l’impresa in parola ha acquistato crediti di imposta per un valore nominale di oltre 110 milioni di euro da una moltitudine di soggetti i quali, in base ai preliminari riscontri, risulterebbero privi di consistenza imprenditoriale o, comunque, non potrebbero beneficiare delle menzionate agevolazioni fiscali.
Tra le incongruenze rilevate sono emerse ipotesi in cui sono stati inseriti nella piattaforma informatica gestita dall’Amministrazione finanziaria dati di imprenditori per i quali non risulta essere stato registrato nel periodo di interesse alcun contratto di locazione, ovvero che, a fronte di dichiarazioni dei redditi presentate per importi
modesti, sosterrebbero spese locative per centinaia di migliaia di euro all’anno.
Emessa misura cautelare d’urgenza
Allo scopo di interrompere la circolazione dei crediti falsi e individuare i responsabili dell’ipotizzata truffa – finalizzata a frodare sia i clienti in buona fede, sia l’Erario – la Procura della Repubblica di Roma ha emesso la misura cautelare d’urgenza, relativa alle quote societarie e al patrimonio aziendale della società romana, al sito internet attraverso il quale essa promuoveva la propria attività e all’intero ammontare dei crediti di cui la stessa è tuttora titolare o che ha già ceduto.