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giovedì, Settembre 28, 2023

Percorsi di canottaggio per affrontare il tumore al seno

Lo Studio Catalina, il nuovo progetto scientifico sostenuto dalla Fondazione Insieme contro il cancro, offre alle donne con tumore al seno percorsi di canottaggio. Il progetto si svolgerà al Circolo di canottaggio Aniene di Roma e impegnerà 100 pazienti per un anno, con lo scopo di misurarne i benefici in termini di guarigione e di esperienza di cura.

La partecipazione del CONI e della Federazione Italiana Canottaggio permetterà al progetto di individuare anche quali nuovi percorsi formativi sviluppare a supporto dei malati oncologici. La pratica sportiva può incidere positivamente sugli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali, sull’ansia e sulla percezione dei dolore. Inoltre, può migliorare l’umore, l’energia e favorisce l’inserimento sociale combattendo così la solitudine e depressione, purtroppo tipiche in chi sta affrontando un tumore.

Molti gli ospedali e gli istituti coinvolti nel progetto primo tra tutti l’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma. Le condizioni di salute delle donne, anche dal punto di vista nutrizionale e psicologico, saranno analizzate attraverso uno screening iniziale, e poi rivalutate a 3, 6 e 12 mesi.

Il canottaggio come fattore di cura e prevenzione


Il canottaggio aiuterà le partecipanti nel recupero dei movimenti di braccia e tronco, Lo sport può essere considerato un “farmaco”, nel trattamento oncologico. E’ ormai scientificamente provato da numerose ricerche condotte negli ultimi anni.

I tumori interessano in totale oltre 1 milione e 900 mila pazienti. I tassi di sopravvivenza sono fortunatamente in aumento e questo rende sempre più necessari progetti di ricerca che possano garantire una migliore reazione alle terapie e una più efficace riabilitazione. Vanno quindi trovate nuove soluzioni per sostenere le donne anche nella prevenzione terziaria e nella riabilitazione”.

Alcune forme di tumore sono in aumento soprattutto tra le donne. Vanno quindi trovate nuove soluzioni. Fortunatamente sempre più donne riescono a sconfiggere i tumori conclude Francesca Traclò, Vice Presidente Fondazione “Insieme contro il cancro” -. Come associazione di pazienti riceviamo ogni giorno molte richieste da parte di malati sulla possibilità o meno di fare sport durante e dopo le terapie. E’ evidente quindi che questa opportunità deve essere meglio analizzata attraverso studi specifici”. Il programma sportivo previsto dal progetto (APA o AFA) che è stata l’estensione del progetto scientifico. Si tratta di esercizi regolati sulla base delle esigenze del singolo paziente, per tipologia, quantità, durata, frequenza e intensità. Un coach accompagnerà le partecipanti per tutta la durata dell’iniziativa, con un piano personalizzato di allenamenti. In caso di necessità specifiche sarà disponibile anche un fisiatra”.

Entusiasmo del CONI

Siamo entusiasti di partecipare a questa iniziativa, perché da sempre ci occupiamo della promozione dell’attività fisica in tutta la popolazione –Carlo Mornati, Segretario Generale CONI – Lo sport è sempre più importante per il nostro Sistema Paese in quanto può avere non solo una valenza sociale ma anche medica. Va perciò contrastata a 360 gradi la sedentarietà che è una “malattia” ancora troppo diffusa. E questo deve avvenire anche in una categoria di persone molto particolare come le pazienti oncologiche“.

Sport e salute rappresentano un connubio rilevante – sottolinea Giuseppe Abbagnale, Presidente della Federazione Italiana Canottaggio -. E’ necessario scoprire come l’attività fisica possa interagire con la medicina, affiancandola e migliorando la qualità di vita delle persone. Speriamo che questo studio potrà dare risposte importanti per molte donne. Al tempo stesso contribuirà a promuovere la nostra disciplina sportiva ad un numero maggiore di persone“.

Il canottaggio è uno sport misto sia aerobico che e anaerobico – aggiunge il prof. Attilio Parisi, Rettore Università di Roma Foro Italico -. Può essere molto impegnativo a livello cardiovascolare e respiratorio e perciò offre moltissimi benefici a livello muscolo-scheletrico mettendo in movimento quasi tutto il corpo allo stesso momento”. “Merita quindi di essere meglio analizzato anche da un punto di vista di aiuto che può fornire alla prevenzione oncologicaconclude il prof. Francesco Cognetti, Presidente di Insieme contro il Cancro

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