Giovedì 27 gennaio alle 18.00, al Cinema Troisi, la Rivista e Centro Studi Confronti e il Piccolo America presentano Quel giorno tu sarai, il nuovo film del regista ungherese già candidato all’Oscar per Pieces of a woman, Kornél Mundruczó. L’evento è dedicato al Giorno della Memoria.
L’eredità della Shoah
In apertura ci sarà un dibattito a cui prenderanno parte il regista, Kornél Mundruczó, la sceneggiatrice Kata Wéber (in diretta streaming), il regista e sceneggiatore Alberto Caviglia, la filosofa, Donatella Di Castro, la giornalista e scrittrice Lia Tagliacozzo. Inoltre, sarà proiettato un videomessaggio registrato per l’occasione della scrittrice ungherese Edith Bruck, Premio Strega Giovani 2021. Modererà l’incontro Michele Lipori di Confronti. Applaudito fuori concorso a Cannes 2021 e prodotto da Martin Scorsese, Quel giorno tu sarai ha per protagonista una famiglia che attraverso tre generazioni si confronta con l’eredità della Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento, fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi.
Le riflessioni il Giorno della Memoria
Ispirandosi a eventi realmente accaduti, Mundruczó e la sceneggiatrice Wéber realizzano una riflessione potente sulla memoria e l’identità, anche grazie a un cast formidabile e a una messinscena incredibile per i suoi piani sequenza. Per quante generazioni traumi come quelli della Shoah devono essere trasmessi prima di essere superati? Qual è l’esperienza che ne fanno i suoi testimoni indiretti, le cosiddette “seconde” e “terze” generazioni? Quali sono le responsabilità della politica nel perpetuarsi di ferite storiche così profonde?
L’individuo e la Storia
Queste sono le domande che Mundruczó e Wéber pongono allo spettatore e a cui la serata organizzata da Confronti e dal Piccolo America vuole rispondere. Una riattualizzazione dell’Olocausto che guardi alla trasformazione di quel trauma oggi, a partire dal legame tra vita individuale e Storia che ogni biografia, anche la più giovane, porta con sé e che ogni politica dovrebbe sentirsi chiamata a rispettare. L’accesso ai locali è consentito solo se provvisti di green pass
e fino a esaurimento posti.