Gli scavi diretti dall’archeologa Angelina De Laurenzi della Soprintendenza Speciale di Roma sono stati eseguiti da Archeo di Fabio Turchetta lungo la Via Latina antica hanno riportato alla luce tre edifici sepolcrali. Tre piccoli mausolei, a una profondità di circa mezzo metro rispetto all’attuale piano stradale, appartenenti a uno stesso complesso funerario, che sorgeva e databile fra il I secolo avanti e il I secolo dopo Cristo, in via Luigi Tosti, nel quartiere Appio Latino.
Ritrovata anche olla cineraria con reperti ossei
I tre mausolei si caratterizzano per le pareti che in una sono in blocchi di tufo giallo, nella seconda in opera reticolata, mentre della terza resta un basamento. Uno degli edifici presenta marcati segni di combustione. Ritrovata anche una olla cineraria in ceramica comune intatta e con reperti ossei e una sepoltura a inumazione in nuda terra di un giovane. Il complesso appare costruito sfruttando il fronte di una cava di pozzolana abbandonata, come indicherebbero le caratteristiche irregolarità dei tagli sul banco di tufo su cui sorge.
Dagli strati della cava precedenti le strutture funerarie provengono copiose quantità di intonaci colorati e una interessante testa canina in terracotta. Un tipo di manufatto la cui funzione originale era di gocciolatoio collocato sugli spioventi dei tetti: l’esemplare rinvenuto invece, privo del foro di scolo aveva perso il suo scopo pratico, ed era puramente decorativo.
Importante lo studio dei materiali
Dallo studio dei materiali, dall’analisi dei dati raccolti sul campo, dalla comparazione con altri rinvenimenti vicini potranno uscire ulteriori informazioni su queste scoperte avvenute lungo l’antica Via Latina, una zona dove sono emersi numerosi edifici funerari. A poche decine di metri nel 1956 è stato infatti scoperto lo straordinario ipogeo di via Dino Compagni, che si caratterizza per la varietà architettonica degli ambienti e per la straordinaria decorazione di oltre 100 affreschi, con cicli pittorici pagani alternati a dipinti cristiani.