Alzi la mano chi in visita in una città d’arte, davanti ad un capolavoro inestimabile si è limitato a scattare una foto giusto per condividerla e far invidia all’amico rimasto a casa, per poi riprendere il percorso che lo porterà davanti ad altri capolavori da immortalare ancora in una manciata di secondi e via così, in una spirale dove la comprensione di ciò che si vede è insistente. A far capire che forse questo modo di approcciarsi all’arte non è ottimale ci ha pensato il collettivo Artistico di Difesa Guarda Arte dell’Istituto Europeo di Design che ha voluto sensibilizzare gli spettatori frettolosi.
Sono volate multe
I cittadini che domenica pomeriggio passeggiavano per le vie del centro di Roma, sono stati disorientati dalle Guardie Personali dell’Opera d’Arte hanno distribuito ai cittadini intenti a fotografare i monumenti romani delle “multe”, per suggerire loro un’attenzione maggiore rispetto ad un singolo un click, e quindi maggior rispetto nei confronti di capolavori unici al mondo.
Le multe oltre ad essere finte sono anch’esse delle opere d’arte frutto della creatività del Collettivo Artistico Guard-Arte recentemente istituito.
Piccoli gesti grandi verità
Con l’occhio pulito e non inquinato da falsi valori questi giovani senza schiamazzi, cortei o proteste fanno comprendere grandi verità. Nel caso della statua che non esiste si è capito come il ruolo della donna nella storia sia stato finora inesistente, tanto da non meritarsi neppure una statua, nonostante l’impegno e risultati raggiunti in ogni campo. Con le multe a difesa delle opere d’arte invece i ragazzi ci fanno riflettere su come la velocità e il desiderio di essere noi al centro dell’attenzione del social di turno che ci appassiona, ci fanno dimenticare la funzione primaria dell’arte: fermarsi, capire interiorizzare la bellezza e l’armonia farle nostre ed essere persone migliori. Ebbene non lo stiamo facendo ormai da anni.
Non resta che fare i complimenti agli studenti Istituto Europeo del Design per il loro occhio vigile e consigliare a tutti di rimanere collegati alle attività del collettivo seguendo il loro account Instagram: guard-arte.