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venerdì, Settembre 29, 2023

Lazio, l’assessore alla Sanità chiede l’obbligo vaccinale

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato in un’intervista al quotidiano Il Messaggero ha manifestato l’intenzione di chiedere l’obbligo vaccinale per tutti residenti. La misura sembra l’unica soluzione per frenare la diffusione della nuovo variante del virus, Omicron, in quanto nella regione la terza dose è partita tardi e bisogna ricuperare il tempo perduto.  

Lazio, 400 mila persona non vaccinate

L’assessore D’Amato parla con le cifre sul tavolo. I residenti nel Lazio sono 6 milioni e, di questi, 400 mila non hanno fatto nemmeno una dose del vaccino anti-Covid. Le nuove restrizioni hanno accelerato le vaccinazioni, ma nonostante le 2 mila prime dosi quotidiane, D’Amato considera che non siano abbastanza per arginare il pericolo di aumentare i casi nel Lazio.Abbiamo fatto di tutto per convincere la popolazione a vaccinarsi e ormai l’unico modo per sradicare questo zoccolo duro è l’obbligo vaccinale. Per questo chiedo all’esecutivo di introdurlo su tutto il territorio nazionale” afferma l’assessore.

L’estensione del Super Green pass

Il Super green pass, ottenuto solo con la vaccinazione o con la guarigione dal Covid 19 potrebbe essere esteso ad altre categorie di lavoratori o imposto sui mezzi pubblici. Il governo non pensa ancora all’obbligo vaccinale ma contempla l’idea di imporre il tampone per partecipare alle manifestazioni pubbliche. D’Amato, invece, non pensa che sia un’idea vincente. Secondo lui, imporre il tampone significa far perdere la fiducia nel vaccino mentre “abbiamo visto che la dose booster ha aumentato le difese contro la nuova variante”, è il pensiero dell’assessore alla Sanità. “Il contact tracing è importante e noi abbiamo anche aumentato gli slot in alcuni hub dove si sono registrate delle file. Ma i tamponi non sono uno strumento per arginare il virus: capita che il giorno nel quale ti sottoponi risulti negativo, ma magari stai già incubando la malattia. Quello che serve è vaccinarsi. E, lo ripeterò fino alla noia, per questo dobbiamo andare verso l’obbligo, limitando anche la circolazione di chi non si è immunizzato”, spiega l’assessore.

Terza dose in ritardo

Alessio D’Amato è preoccupato per gli effetti del ritardo dell’assegnazione della terza dose. “Dobbiamo correre con le dosi di richiamo e spingere chi non lo ha ancora fatto, a vaccinarsi. Non ci sono altre strade per alzare un’ulteriore barriera contro la variante Omicron. Se fossimo partiti un mese prima con il booster, ora avremmo raddoppiato la platea degli immunizzati. Si deve recuperare il tempo perduto e a questo punto non ci resta che l’obbligo vaccinale”. 

Lazio, misure da zona gialla

Secondo i numeri e i criteri per il calcolo del Rt, la Regione Lazio è ancora una zona bianca. Per evitare l’aumento dei casi che porterebbero la regione direttamente in arancione, il presidente Nicola Zingaretti sta preparando delle ordinanze da “zona gialla”. “Il governatore Zingaretti introdurrà a breve misure già previste in zona gialla come l’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto. E non ne escludiamo neppure altre come l’uso delle Ffp2 sui bus o di accorciare i tempi dei controlli con tamponi ai medici, che oggi si fanno ogni 15 giorni. La questione vera, per evitare soprattutto una maggiore pressione sugli ospedali, è imporre l’obbligo di vaccini a tutti e tranquillizzare gli italiani sulla bontà del farmaco”, annuncia D’Amato.

Chiedere il Super green pass agli ospiti

In vista delle feste natalizie, l’assessore non esclude nuove restrizioni per evitare gli assembramenti, ma fa un appello alla coscienza di ogni italiano. “Vedremo nei prossimi giorni con i dati aggiornati sui contagi. Però ricordo che alle restrizioni devono anche seguire i controlli. Per esperienza, sono convinto che prima bisogna dare alle gente indicazioni chiare e semplici. Per esempio, per la cena di Capodanno compresa quella a casa, io consiglio a tutti di chiedere ai propri commensali il Super Green pass e di invitare solo dei vaccinati, perché vanno create delle bolle di sicurezza pure in famiglia. Poi i comportamenti da seguire sono sempre gli stessi: distanziamento, lavaggio delle mani, farsi un tampone, non frequentare altre persone se ci sono anche piccoli sintomi influenzali”.

Anca Mihai
Anca Mihai
Giornalista freelance corrispondente estero per varie testate romene. Dal 2003 annovera esperienze come corrispondente dall'Italia per la Televisione Alephnews, Kanal D, l'Agenzia Nazionale di Stampa Agerpres, il quotidiano Adevarul e Radio Romania Timisoara. Residente a Roma dal 2004, ha conseguito la seconda Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università Sapienza di Roma. Nel 2000 si è laureata in Giornalismo e Inglese Applicato presso l'Università dell'Ovest di Timisoara.

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