La terza dose è la via maestra da percorrere per combattere il virus. Lo ribadisce Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma ha spiegato in un’intervista a Il Messaggero.
Il professore illustra la situazione dei contagi a Roma e nella regione e fa sapere ogni dieci nuovi contagiati otto casi riguardano non vaccinati oppure persone che non hanno terminato il ciclo vaccinale. Tuttavia l’infettivologo individua tra i responsabili del contagio anche i giovanissimi under 18 che non possono procedere con i vaccini. Il che riporta a bomba alla causa principale: il diffondersi del Covid è da imputare all’assenza del vaccino.
In attesa della terza dose, la situazione negli ospedali è gestibile
Andreoni ha ammesso che i mille contagi al giorno a Roma erano prevedibili in una città grande come la capitale, in inverno, al chiuso e con le scuole in presenza. E’ vero che i contagi aumentano, ma i numeri nei reparti e terapie intensive sono gestibili. “Un tempo su dieci che si contagiavano, due finivano in un reparto ordinario e uno in terapia intensiva. Ora, grazie alle vaccinazioni, abbiamo numeri più bassi e sintomatologie meno gravi. L’età media resta vicina ai 60, ma stiamo avendo anche pazienti ventenni e trentenni, con un certo grado di insofferenza respiratoria. Però noi al Policlinico di Tor Vergata abbiamo puntato molto sui monoclonali, che hanno mitigato le presenze: dall’inizio della pandemia abbiamo già trattato 200 casi, numero molto alto superiore a quelli di alcune regioni italiane“.
La cura con i monoclonali
Andreoni si esprime anche sulla cura con i monoclonali che non suscita l’apprensione e le proteste dei vaccini e ammette che pur essendo uno strumento importante per la cura, occorre vigilare perché non passi il messaggio secondo il quale si può rifiutare il vaccino e curarsi solo con i monoclonali. Ma se il vaccino preoccupa non si può pensare che questa seconda cura sia sicurissima. Si tratta comunque di un nuovo farmaco con un margine di imprevedibilità sulle reazioni.
Sui contagiati nonostante le due dosi di vaccino, il professore ribadisce che il ciclo completo della vaccinazione non impedisce il contagio ma evita le conseguenze più gravi come il ricovero o peggio e questo risultato è stato ampiamente raggiunto. Quindi al momento l’unica soluzione valida è procedere speditamente con la terza dose “ con la terza dose gli effetti collaterali sono minori delle due dosi precedenti e che si fa perché di fatto si azzera il rischio di contagiarsi.” dichiara l’infettivologo.