Mercoledì 24 novembre, i tassisti di tutta Italia hanno abbandonato le quattro ruote e hanno battuto Roma, sanpietrino con sanpietrino. Tra fumogeni e centinaia di petardi scoppiati durante la manifestazione, uomini e donne hanno gridato slogan contro la liberazione del mercato a loro sfavore.
Il tassista parte integrante del territorio
Tra i migliaia di manifestanti abbiamo incontrato Mariagrazia Danesi, la Presidente dell’Associazione Tassiste Romane che lavora da 20 anni sulle strade della Capitale. La donna è convinta che la figura del tassista vicino al cittadino rischia di scomparire con le multinazionali della mobilità. Il tassista è una figura simbolica del territorio, molte delle volte la prima e unica figura di riferimento, che un turista ha in città. Il suo valore sociale lo dimostra la dotazione di 40 taxi con un defribillatore che permette agli autisti di salvare vite prima dell’arrivo di un’ambulanza.

“La licenza non si tocca”
È stato lo slogan più spesso gridato ai megafoni. La Presidente dell’Associazione delle Tassiste romane, Mariagrazia Danesi, spiega anche perché. La licenza comunale che oggi è necessaria per svolgere il lavoro è uno scudo per tutti. Il tassista lavora senza la preoccupazione degli abusivi e il cliente si fida di tariffe sicure. “L’accesso alla mobilità è un diritto costituzionale, come la sanità o l’istruzione. Abbiamo visto i danni che il libero mercato ha fatto ai servizi essenziali. Questo mese le mie bollette sono aumentate del 40% perché la concorrenza porta a questo” spiega la Danesi mentre marcia insieme ai colleghi.
Contro i pendolari a caccia di clienti
Una ragione concreta che ha determinato 5000 tassisti di tutta Italia a occupare il centro di Roma, mercoledì, è la mancanza di controlli per chi lavora fuori dalla regione di competenza. Mariagrazia Danesi lo afferma e il collega di Napoli, Giuseppe P. lo conferma. “Noi siamo il traino dell’economia italiana e meritiamo più rispetto. Mentre io lavoro, pago le tasse e subisco controlli, gli autisti abusivi si radunano il sabato sera alle uscite della stazione portare i turisti a Salerno” si sfoga Giuseppe.

In attesa di un dialogo istituzionale
Il nome e la foto del premier Mario Draghi è stato spesso pronunciato ai megafoni. Il decreto – legge Concorrenza, il più recente motivo di discordia, è stato approvato il 4 novembre ma è dal 2019 che i sindacati chiedono un incontro con le istituzioni per presentare le ragioni della loro sofferenza. Il Presidente provinciale della FederTaxi Cisal Roma, Carlo di Alessandro è dispiaciuto per la situazione è annuncia che le proteste andranno ad oltranza. “Siamo stanchi di essere presi in giro, siamo qui, a Roma, da ogni parte d’Italia e vogliamo essere ascoltati“, ha concluso il leader.