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giovedì, Settembre 28, 2023

La giornata del gatto dedicata a tutti i gatti “de” Roma, dal Colosseo al Largo Argentina

Parlando della Giornata del gatto e di Roma, la prima frase che viene in mente è Io so Romeo er mejo der Colosseo. Ci spiace deludervi ma il gattaccio di strada degli Aristogatti non è realmente esistito. Nella versione originale infatti la guida di Duchessa avrebbe dovuto essere un randagio dall’accento irlandese di nome O’Malley the Alley Cat; è stato il genio di Roberto de Leonardis a rielaborare il protagonista in chiave romana, sicuro che sarebbe piaciuto di più al pubblico.

Anche senza Romeo e la gang dei gatti randagi, Roma è nota per essere città popolata da questi felini: li troviamo sui calendari, sulle cartoline e se staccassimo per un secondo gli occhi dalle vetrine dei negozi, anche tra le strade che percorriamo: li vediamo appollaiati tra le rovine romane, sui muretti di fronte al Colosseo, per non parlare degli scavi a Largo Argentina, dove nel 44 A.C Giulio Cesare fu Pugnalato a morte nella curia, in cui vive una vera e propria colonia di gatti.

Gatti parte integrante della storia romana

I gatti sono parte integrante della storia di Roma sin dall’età Imperiale: erano considerati sacri a Diana, la dea della caccia e della fertilità e con l’introduzione a Roma del culto di Bastet, nient’altro che la divinità egizia Iside, i gatti vennero sempre associati alle divinità, tanto che per una statua rinvenuta sul cornicione di Palazzo Grazioli, la strada è stata ribattezzata Via della gatta.

Da animali sacri i gatti sono poi passati ad essere piacevoli compagni domestici, ma sempre protagonisti della strada: li descrive il poeta Trilussa nell’inno all’amore del gatto innamorato. Oppure Alberto Sordi, che nel famosissimo film “Un americano a Roma”, nei panni di Nando Mericoni, viene sorpreso nei pressi del Portico d’Ottavia mentre parla al “gatto mammone”.

I gatti sono del segno dell’acquario

Insomma da Giulio Cesare ad Alberto Sordi è nata una generazione di gattari che hanno reso questi animali parte integrante di Roma. E non sono stati gli unici: non è un caso che il 17 febbraio sia la Festa del Gatto.

La giornata cade di febbraio perché si pensa che alcune delle caratteristiche dei felini siano tipiche del segno dell’Acquario. Se invece si volesse dare una spiegazione più numerica, il numero romani XVII se anagrammato da la parola VIXI, dal latino “Ho vissuto”, collegato alle sette vite dei gatti.

Possono essere divinità, numeri, a libera interpretazione, ma ormai i gatti sono dei veri e propri animali da compagnia per le persone, che siano o meno i mejo der Colosseo o gatti con gli stivali o una soffice Kitty.

Giorgia Calò
Giorgia Calò
Giornalista, nata a Roma, laureata in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Scrive per le maggiori testate ebraiche, tra cui Shalom, il magazine della Comunità Ebraica di Roma ed è Caporedattore di Hatikwa, il giornale dei giovani ebrei d’Italia. Amante dei libri e della scrittura creativa.

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