La Commissione Sport del Comune di Roma ha sollevato mercoledì la questione degli impianti sportivi inutilizzati che si trovano sul territorio. Il vicepresidente della Commissione, Daniele Parrucci, ha presentato una mozione sulla gestione degli impianti sportivi comunali che è stata accolta favorevolmente. La misura è necessaria perché Roma detiene molte strutture attrezzate, alcune segnate dagli effetti del degrado.
Verso la proroga delle concessioni attuali
La situazione degli impianti sportivi è stata affrontata nel corso di una seduta della Commissione sport, convocata per discutere un documento, poi approvato all’unanimità con alcune integrazioni. Il dibattito tocca anche altri temi legati alla gestione degli impianti capitolini. “La mozione impegna il Sindaco Gualtieri e l’Assessore Onorato ad approvare una specifica direttiva nei confronti del Dipartimento Sport e Politiche giovanili per disporre gli atti necessari a consentire la proroga fino al 31 dicembre 2023 delle concessioni degli impianti sportivi comunali scadute o in attesa di rinnovo. Una proroga prevista dalla legge nazionale 106/2021 con l’obiettivo di favorire il riequilibrio economico e finanziario dei gestori delle strutture comunali, che sono stati costretti a rimanere chiusi per molto tempo a causa della pandemia da Covid-19”, scrive Parrucci sul profilo Facebook.
Le strutture inutilizzate, un torto ai cittadini
A Roma, su 165 impianti, 25 sono chiusi o non utilizzati. Il resto è stato affidato a concessionari privati come associazioni sportive dilettantistiche o circoli sportivi. La maggior parte degli impianti sportivi sono dotati di campi di calcio, tennis o palestre coperte che, non utilizzate, sono soggette al degrado. Varie associazioni di quartieri come succede a Mostacciano (Roma Sud) aspettano da anni i bandi per prendere in gestione le strutture. “Questi impianti sono sottratti al legittimo uso dei cittadini e sono, inoltre, esposti al rischio di possibili danni erariali al patrimonio di Roma Capitale”, ha concluso il vicepresidente Parrucci.