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venerdì, Settembre 29, 2023

Giustizia, a Roma inizia l’era di Francesco Lo Voi: “Un onore essere qui, ma non sarà facile”

Cambio al vertice della Procura di Roma: si è insediato il nuovo procuratore capo Francesco Lo Voi, che inizia il suo mandato alla guida dei magistrati di piazzale Clodio. Lo Voi, 64 anni, sostituirà il procuratore aggiunto Michele Prestipino

“E’ un onore trovarmi qui, so che il compito che mi attende non sarà facile – ha affermato durante la cerimonia svoltasi nell’aula dedicata a Vittorio Occorsio davanti ai procuratori aggiunti e ai vertici dell’avvocatura – ma so che potrò contare su una squadra unita, che ha già dimostrato sul campo di essere efficiente”.

“La Procura di Roma non è più il porto delle nebbie, consegniamo a Lo Voi un ufficio forte e coeso che sul lavoro di squadra ha costruito la propria identità”, ha tenuto a sottolineare il procuratore uscente Prestipino, in carica negli ultimi due anni.

Chi è Francesco Lo Voi

Entrato in magistratura dal 1981, ha iniziato la carriera come pretore a Sanluri. Nel 1984 è stato giudice a Caltanissetta, poi pretore a Palermo dove dal 1990 è diventato sostituto procuratore e nel 1997 sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello.

In quegli anni ha condotto indagini di massima importanza, come quelle scaturite dalle dichiarazioni dei collaboratori Baldassarre Di Maggio, Gioacchino La Barbera, Mario Santo Di Matteo; quelle sulla strage di Capaci e sull’omicidio di Ignazio Salvo; ed ha ricoperto il ruolo di pubblico ministero nei processi a carico di Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca.

Nel 2002 diventa consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura. Dopo i quattro anni di mandato, torna a Palermo come sostituto procuratore generale, partecipando a processi come quello per l’omicidio di don Pino Puglisi, il parroco antimafia ucciso nel settembre del 1993 da cosa nostra.

Nel 2007 diventa sostituto procuratore generale in Cassazione, ruolo che ricopre fino a gennaio del 2010, quando approda a Eurojust in rappresentanza dell’Italia, su indicazione del Guardasigilli di allora Angelino Alfano. Qui ha svolto numerose consulenze sulla cooperazione giudiziaria tra i vari Stati europei, si è occupato di traffico internazionale di stupefacenti, traffici di esseri umani, reti di pedo-pornografia e grandi casi di criminalità organizzata, che hanno coinvolto cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, frodi fiscali, corruzione internazionale, pirateria informatica.

Nel 2014 viene nominato procuratore di Palermo, superando la concorrenza del procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e quella di Messina Guido Lo Forte; fino all’incarico di procuratore di Roma ottenuto lo scorso 22 dicembre.

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