Per giovedì 27 gennaio quando si celebra la Giornata della Memoria, una serie di iniziative per ricordare le vittime della Shoah: film sulle storie delle persone a cui sono state dedicate pietre d’inciampo, documentari e un evento musicale all’Auditorium Parco Della Musica.
Lo raccontano i muri
A Roma arriva “Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d’inciampo”, il progetto che vuole ricordare le vittime della Shoah proiettando sui muri della città le storie delle persone a cui sono state dedicate le pietre d’inciampo, simbolo che rende omaggio alle vittime delle deportazioni e dei campi di sterminio nazisti. Oggi, grazie al patrocinio del IV Municipio e al sostegno di Autostrade per l’Italia, sarà proposto il format ideato e coordinato da Serena Cecconi e Lidia Gattini: dalle 17.30 alle 21.30, di fronte alla Scuola Perlasca, in Via Pomona 9, verrà proiettata e raccontata la storia di una delle pietre di inciampo presenti nel quartiere. Protagonisti dell’edizione del 2021 del progetto sono gli studenti di Roma dell’Istituto Croce Aleramo i quali, dopo una fase preparatoria a cura dei giornalisti di Mandragola Editrice e con della docente professoressa Elisa Cataldi, hanno partecipato a un laboratorio in presenza in una serie di incontri per creare un video-documentario e un podcast radiofonico per raccontare la storia di una delle persone deportate dal loro quartiere al quale è dedicata una pietra di inciampo.
In memoria di Fausto Iannotti
L’idea muove dall’impossibilità in questi ultimi anni di organizzare per le scuole il viaggio della memoria nei campi di concentramento, a causa delle restrizioni per la pandemia, così partendo dalle “pietre d’inciampo” ideate dall’artista berlinese Gunter Demnig, la storia prenderà nuova vita sui muri capitolini. Quest’anno si narrerà la storia del giovanissimo Fausto Iannotti, ricordato con una pietra di inciampo in via del Peperino. Fausto aveva 16 anni ed era un giovane abitante della borgata di Pietralata quando, nel trambusto dell’assalto al Forte Tiburtino dell’ottobre 1943, venne arrestato e imprigionato nel terzo braccio di Regina Coeli, a giurisdizione germanica. Il 4 gennaio 1944 venne deportato da Roma con destinazione Mauthausen. Immatricolato il 13 gennaio 1944 con il numero 42118 e il triangolo rosso di politico, il successivo 28 gennaio 1944 venne trasferito nel sotto campo di Ebensee, dove morì il 30 aprile 1945 a 18 anni appena compiuti e a pochissimi giorni dalla liberazione. Nel 2012 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro alla memoria. Nello stesso Municipio IV lo scorso anno fu posata anche la pietra d’inciampo in ricordo di Antonio Risi.
Giornata della Memoria all’Auditorium
Mantenere vivo il ricordo dell’orrore e riflettere su come la musica sappia generare energia vitale anche nelle circostanze più catastrofiche. La Fondazione Musica per Roma partecipa alla Giornata della Memoria proponendo l’esecuzione del Quatuor pour la fin du Temps, composto nel 1941 da Olivier Messiaen durante la detenzione in un campo di concentramento. In scena il 27 gennaio alla 21 all’Auditorium, progettato da Renzo Piano, l’Ensemble Parco della Musica Contemporanea (Pmce) diretto da Tonino Battista. Messiaen aveva 32 anni ed era già una delle voci più promettenti della musica contemporanea parigina quando nel 1940 venne fatto prigioniero dalle truppe tedesche che avevano invaso la Francia. Il pianista, recluso nello Stalag VIII A di Görlitz nella Slesia, regione della Germania oggi appartenente alla Polonia, condivise la detenzione con altri tre musicisti, un clarinettista, un violinista e un violoncellista. Concepì con loro il Quartetto, considerato un capolavoro della musica da camera, e con loro lo eseguì per la prima volta il 15 gennaio 1941 nello stesso lager. La portata dell’opera del giovane compositore fu compresa subito dopo, quando l’opera venne eseguita in pubblico a Parigi. Il Parco della Musica Contemporanea Ensemble è una orchestra nato nel 2009 per iniziativa della Fondazione Musica per Roma. I musicisti impegnati nel Quartetto di Messiaen sono Luca Cipriano (clarinetto), Francesco Peverini (violino), Valeriano Taddeo (violoncello) e Lucio Perotti (pianoforte).