ll 27 dicembre 2020 è stato il V Day che ha cambiato il destino della pandemia in tutto il mondo. A Roma, i primi volontari sono stati 4 operatori sanitari che hanno ricevuto le prime dosi. La loro disponibilità ha ricevuto ampia visibilità tramite i canali media presenti quel giorno. Poi si è passati agli over 80 e alle persone con fragilità, seguite, a scaglioni, dalle altre fasce d’età fino a ottenere una copertura di oltre l’80% della popolazione. Da allora sono cambiate tante cose anche a livello gestionale non solo la statistica della pandemia. È cambiato il commissario per l’emergenza, la questione sugli effetti collaterali di AstraZeneca e Johnson&Johnson, l’avvio delle terze dosi con riduzione della validità del green pass.
Le vaccinazioni iniziano il 28 dicembre 2020
Due giorni prima erano arrivate all’ospedale Spallanzani, dal Belgio, 9.750 dosi del vaccino Pfizer-Biontech, il primo e all’epoca unico approvato in Europa. Dopo il V-Day, la vera e propria vaccinazione è iniziata il 28 dicembre con gli operatori sanitari e il personale Rsa. Il vaccino disponibile in quel momento è appunto solo quello di Pfizer, approvato il 21 dicembre dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Il piano prevedeva l’arrivo in Italia di circa 470mila dosi ogni settimana.

Cambiamenti di governo
Nel corso dei mesi dall’avvio della campagna anti Covid-19, le consegne dei vaccini subiscono ritardi e riduzioni dei numeri di dosi stabilite. I rallentamenti della somministrazione mette in discussione la gestione della campagna vaccinale con conseguenze sulla fiducia governa mentale. Cambia il Governo italiano a seguito delle dimissioni dell’esecutivo Conte Bis. Il 3 febbraio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferisce l’incarico a Mario Draghi, l’ex presidente della Bce, che giura con i suoi ministri il 13 febbraio. Il 6 febbraio arrivano all’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma) le prime 249.600 dosi del vaccino AstraZeneca. A poco più di un mese dal V-Day, i farmaci disponibili per contrastare il coronavirus sono tre: Pfizer-BioNTech/Comirnaty, Moderna/Spikevax e AstraZeneca/Vaxzevria.
Un generale come commissario per l’emergenza sanitaria
Il primo marzo, a quasi un mese dall’insediamento del governo Draghi il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri viene sostituito dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante Logistico dell’Esercito. Agli inizi di aprile si aprono le prenotazioni per gli over 70: la data esatta varia a seconda delle decisioni di ogni singola Regione. Intanto già da marzo è scoppiato il caso AstraZeneca, con alcune segnalazioni di eventi di trombosi a circa due settimane dalla somministrazione. Il 7 aprile arriva la conferma dell’Ema sul rischio trombosi collegato al Vaxzevria
Più di 20 mila morti in meno
A fine novembre uno studio dell’Istituto superiore di sanità evidenzia che con l’avvio dalla campagna vaccinale, tra gennaio e settembre 2021, sono state evitate almeno 22mila morti, 445mila casi, 79mila ricoveri e quasi 10mila ammissioni nelle terapie intensive. A quasi un anno dall’avvio delle prime vaccinazioni, 11 mesi per l’esattezza, si è vaccinato l’87% della popolazione. Riguardo ai decessi, prendendo in considerazione sempre il periodo finale di dicembre, si evidenzia come nel 2021 la media giornaliera nella settimana sia di 135 decessi contro i 551 del 2020.