Due netturbini dipendenti AMA sono deceduti a causa del coronavirus negli ultimi tre giorni. Loro lavoravano a Trastevere e Castro Pretorio e il loro decesso potrebbe essere collegato alla raccolta dei sacchetti infetti delle persone in quarantena, non sempre segnalati scrive il quotidiano La Repubblica il 12 gennaio.
Rifiuti infetti mischiati
Dopo la morte per Covid dei due operatori ecologici negli ultimi tre giorni il segretario regionale Uiltrasporti, Alessandro Bonfigli, ha collegato le tragedie all’aumento dei casi nel Lazio e a Roma. Lo dimostra anche l’aumento degli infetti anche tra gli operatori ecologici dal 3% al 4%. La principale causa, dice Bonfigli, sono i rifiuti delle persone contagiate e in quarantena, mischiati insieme alla spazzatura normale. In pochi casi nei cassonetti o nei bidoni condominiali del porta a porta si trovano buste con scritto a penna “attenzione Covid”. “A questo punto, in assenza di dati e ditte specializzate il contagio dei colleghi deceduti potrebbe essere avvenuto anche a causa di eventuali rifiuti raccolti da condomini con utenza Covid”, afferma Bonfigli.
Netturbini preoccupati
Anche i netturbini, attraverso il gruppo Laboratorio idee lavoratori Ama, non nascondono preoccupazione dopo i decessi dei due colleghi. “Nel post del 4 gennaio avevamo spiegato in modo dettagliato, l’attuale situazione in merito alla mancanza di disposizioni sui rifiuti provenienti da utenze con malati covid. Ad oggi (n.r. 12 gennaio) siamo ancora nell’incertezza su cosa fare di fronte a queste buste. Sulla possibilità di contagio, ognuno può pensare quello che vuole, noi siamo ancora fermi all’Ordinanza Regionale che non prevede ciò che stiamo facendo, tra l’altro, in modo volontario…e forse irresponsabile” scrive Lila sul profilo Facebook.
Le reazioni di AMA
Per i dirigenti dell’Ama non c’è motivo di allarme: “Le notizie in cui si ipotizzano eventuali possibilità di contagio alla raccolta non sono fondate. L’Istituto Superiore di Sanità prescrive l’uso della doppia busta di tutti i rifiuti”. L’allarme comunque resta e la confusione pure. Ieri tesa riunione del comitato Covid in Ama. “L’azienda non vuole rinnovare l’appalto a ditte specializzate per la raccolta dei rifiuti Covid – conclude Bonfigli – così aumenta il rischio di contagi per i lavoratori”.