L’intervento del Var spegne la magia. Nicolò Zaniolo che segna al 90esimo, corre sotto la curva Sud e in un attimo spazza vie tutte le voci di addio a cui la strumentalizzazione delle parole del gm Tiago Pinto aveva dato adito in settimana. E invece niente lieto fine. Il monitor scova un pestone di Abraham ai danni dell’avversario durante l’azione e richiama Abisso: fallo e gol annullato. Zaniolo viene espulso per proteste e scortato negli spogliatoi da Mourinho. L’Olimpico insorge contro l’arbitro ma la Roma ha molto su cui riflettere e lavorare. Contro il Genoa, in dieci uomini da metà ripresa, solo un pareggio per 0-0 e un’altra prestazione non all’altezza, soprattutto nel primo tempo, che denotano ancora molti limiti e forse segnano definitivamente l’addio alle speranze Champions per questa stagione.
La cronaca della partita
La cronaca del primo tempo registra soltanto un tiro debole di Oliveira su punizione, e un mancino sempre del portoghese ben servito da Zaniolo che esce di poco. Nell’intervallo Mourinho cambia faccia alla squadra inserendo Felix ed El Shaarawy. Nella ripresa i giallorossi sono più brillanti e sfiorano più volte il gol del vantaggio. Il colpo di testa di Smalling grida vendetta, clamoroso il gol che si divora Zaniolo, un calcio di rigore in movimento. Poi è il turno di Felix servito da Zaniolo, che di destro non trova per poco la porta di Sirigu. Al 70esimo il Genoa resta in inferiorità numerica per l’espulsione di Ostigard che al limite dell’area ferma Felix lanciato in porta. La punizione seguente El Shaarawy esce alta sulla traversa. Poi al 90esimo arriva l’episodio decisivo della gara: Zaniolo riceve palla al limite dell’area di rigore, si gira e fa partire un sinistro che si spegne all’angolino e fa esplodere l’Olimpico. Ma l’arbitro, richiamato dal Var, annulla la rete per fallo di Abraham. Nel finale il numero 22 giallorosso viene si prende il cartellino rosso diretto per proteste.
L’ira di Mourinho: la Roma è piccola
“Non voglio commentare. Posso commentare la partita, non il gol, il rosso o qualche reazione successiva. Preferisco evitare, noi agli occhi del Palazzo siamo piccolini”. E’ un Josè Mourinho scurissimo in volto quello che si presenta ai microfoni al termine della partita. “Non voglio giudicare, perché staremmo qui mezzora, ci sarebbe tanto da parlare. Una cosa però voglio dirla: se l’arbitro ha deciso bene, allora il nostro gioco, il gioco che è diventato tanti anni fa il gioco del popolo, di cui la gente è innamorata, è cambiato, è un altro sport. Non è calcio, dobbiamo trovare un altro nome, è un altro sport. Se l’arbitro invece ha sbagliato e doveva lasciare quel gol, sarà il primo a essere dispiaciuto, ma per noi è un deja-vu. Però, va bene così, domani è un altro giorno. La Roma agli occhi del potere è piccolina“.