Buscettina, la ex compagna di Raul Calderon, il Killer che ha ucciso Fabrizio Piscitelli, più conosciuto come Diabolik, svela i retroscena del crimine commesso dall’argentino. Il mandante sarebbe il fratello di Enrico Bennato, Leo Bennato per 100mila euro. Soldi che avrebbero permesso alla coppia di vivere senza ricorrere alle rapine.
100.000 euro per uccidere Diabolik
La ex compagna di Calderon ai magistrati ha raccontato “Raul mi ha detto che aveva avuto 100.000 euro in contanti da Leo (Leandro Bennato ndr) e siccome era poco, ma lui non aveva altri contanti, gli avrebbe dato 4 mila euro al mese“.
Il movente pare legato ai conflitti tra bande per il controllo delle piazze di Spaccio della capitale, con risentimenti di tipo personale. ” Leo era considerato un infame da Diabolik” e che quest’ultimo sarebbe stato in grado di “spargere questa voce” in giro mettendo così Bennato in cattiva luce” secondo quanto raccontato da Buscettina.
Bennato, tuttavia al momento non risulta indagato per l’omicidio di Piscitelli. La deposizione della compagna di Calderone è ancora in fase di verifica. Il movente più che altro non convince. Un criminale come Diabolik non può essere eliminato per rancori personali, per una faida a due senza il consenso di altri gruppi mafiosi.
Le intercettazioni
Buscettina collabora con le forze dell’ordine dal 2019 ma il suo telefono è stato posto sotto sorveglianza e delle intercettazioni emerge che Calderon ha ucciso Diabolik con la pistola della donna, secondo quando si legge sul quotidiano La Repubblica “Sei tu che hai ammazzato a Diabolik con la pistola mia. Lo sanno tutti. M’hai rubato la pistola per fa n’omicidio de m…a”, l’hanno sentita urlava al telefono. “Lo sai hai ammazzato Diabolik con la pistola mia, la 9X21, se me fai passà li guai so’ cazzi tua Raul, quando te fai trent’anni lo vedi come stai male…co’ questo addio bello…e fa che nessuno mai me viene a bussa’ perché dico tutto quello che so”. “Tu stai male – replica Calderon – te rendi conto de quello che dici….dillo….urlalo brutta tr…”. “A Raul….forse non hai capito che lo sanno tutti…te devi anda’ a fa’ trent’anni perché non me li voglio fa’ io per te…hai usato la pistola della rapina” chiude così la donna.
Quella pistola, quella usata per far fuori Piscitelli, era tra i proventi di una rapina a danno di un gioielliere di Torre Maura.
Gruppi contrapposti
Il gip di Roma Tamara De Amicis, afferma che il delitto di Fabrizio Piscitelli è maturato in un contesto criminale di gruppi contrapposti. Faide a causa delle auli ha perso la vita un altro uomo coinvolto Shehaj Selavdi, detto Simoncino, ucciso in spiaggia, a Torvaianica. Piscitelli si credeva così potente da poter essere l’ago della bilancia tra le famiglie e questo lo ha esposto a risentimenti e gelosie, scatenando sentimenti di vendetta sfociati nel suo omicidio. Scrive il Gip ” L’uomo appariva persino agli occhi dei suoi sodali eccessivamente imprudente nella aperta esibizione della sua leadership criminale, che schiacciava ‘competitor’ di tutto rispetto E i rischi profetizzati nel 2018 di lì a poco si sarebbero materializzati, nella spietata esecuzione che vedeva Diabolik freddato nel parco di via Lemonia, riverso su una panchina, che sarebbe diventata oggetto di pellegrinaggio di tifosi e fedelissimi”.