Nelle ultime settimane, il personale della Squadra Mobile VI Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” e del Commissariato di P.S. S.Ippolito, ha investigato per rintracciare i responsabili delle rapine messe a segno dal 5 novembre nella zona di Roma Est Tiburtina.
Le rapine venivano commesse da una coppia un uomo e una donna che scappavano a bordo di una Mercedes Classe A, di colore grigio. Dalle descrizioni fornite dalle vittime, gli agenti ha concentrato la propria attenzione investigativa su due soggetti, un uomo ed una donna, descritti rispettivamente con corporatura esile il primo e robusta la seconda; in particolare sull’uomo sono stati notati alcuni tatuaggi sulle mani mentre la donna è stata descritta con capigliatura biondastra e sopracciglia sottili.
La ricerca si è concentrata nell’area di Casal Bruciato
Partendo dai luoghi delle rapine per la precisione 7 e 5 delle quali a danno di donne sole, e dalla descrizione dei due la ricerca della polizia si è concentrata nell’area di Casal Bruciato, e a quella del vicino quartiere di Tiburtino Terzo; nella circostanza sono state osservate due persone che corrispondevano fisicamente alle descrizioni ascoltate. Un uomo, G.M. romano classe ’70, con a carico rilevanti pregiudizi di polizia contro il patrimonio, noto agli operatori del Commissariato di P.S. Sant’Ippolito, poiché più volte coinvolto in precedenti analoghi e la compagna A.V. classe ’91; quest’ultima era stata osservata, in passato, da personale della Squadra Mobile mentre viaggiava a bordo di una Mercedes classe A di colore grigio con il compagno in zona Casal Bruciato.Entrambe senza fissa dimora.
I due sono stati fermati dagli agenti del Comm.to Sant’Ippolito mentre si trovavano a bordo della loro Mercedes utilizzata come rifugio e nascosta in un’area verde incolta La coppia che viveva grazie alle rapine, non ha disdegnato di aggredire anche due negozi e relativi clienti della zona.
Visionate anche le immagini delle telecamere
Nel corso degli accertamenti, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza, sono stati confermati i sospetti sui due individui compatibili per fisionomia e movenze ai due rapinatori ricercati; è stato verificato, inoltre, che l’autovettura Mercedes utilizzata nel corso delle rapine aveva il fanale posteriore fulminato come quello del veicolo della coppia.
Visti i concordanti elementi indiziari a loro carico, tra i quali la corrispondenza dei tatuaggi sulle mani di G.M. con quelli del rapinatore, è stata eseguita una perquisizione all’interno della vettura, risultata stracolma di borse e capi di vestiario riconducibili ai due individui: tra questi sono stati sottoposti a sequestro penali alcuni abiti ed accessori utilizzati per la commissione di alcune rapine.
Dopo le verifiche compiute e il quadro probatorio costruito a carico i due sono stati sottoposti a Fermo di indiziato di delitto per le sette rapine contestate. Inoltre nel corso dei riscontri effettuati negli Uffici di Polizia sono stati riconosciuti da diverse vittime come gli autori dei fatti illeciti commessi.
Al termine del previsto iter giudiziario, con la convalida del fermo di indiziato di delitto, G.M ed A.V. sono fini in carcere, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, poiché ritenuti responsabili di n. 7 rapine aggravate.