L’albero di Natale che quest’anno incanterà i visitatori del Vaticano, arriva da Andalo, in Trentino. È alto 28 metri e ha 113 anni. Sarà acceso il 10 dicembre alle 17.00. Ha lasciato una settimana fa il comprensorio Dolomiti Paganella ed è un abete rosso. Una delegazione trentina curerà anche le decorazioni con sfere di legno. L’albero rimarrà acceso con le luci a led di basso consumo fino al 9 gennaio 2022, in coincidenza con la festa del Battesimo del Signore.
La tradizione dell’Albero di Natale del Vaticano
Si pensa che la tradizione dell’albero di Natale sia nata nei Paesi nordici e si collega alla festa di Adamo ed Eva, celebrata in Germania il 24 dicembre. Era l’ultimo collegamento tra il Cielo e il Paradiso. Più tardi, sulla sua cima, venne fissata una stella. È stato il Papa Giovanni Paolo II a volere un albero, in Piazza San Pietro, nel 1981. Quello di quest’anno, dunque, è il quarantesimo albero di Natale in Piazza San Pietro.
Il presepe peruviano in grandezza naturale
La ricostruzione della Natività sarà realizzata nella tradizione popolare delle Ande, dal dipartimento di Huancavelica in Perù. I 30 personaggi della scena sono realizzati da cinque artisti. Il presepe peruviano vuole ricordare i duecento anni dell’indipendenza del Paese e riprodurre uno spaccato della vita dei popoli delle Ande. Le statue del Bambino Gesù, della Vergine Maria, di San Giuseppe, dei Re Magi e dei pastori saranno realizzate a grandezza naturale con materiali come la ceramica, il legno maguey (agave) e la vetroresina, e saranno vestite con i tipici costumi Chopcca. I Re Magi avranno delle bisacce o sacchi contenenti alimenti caratteristici di Huancavelica, come patate, quinoa, kiwicha, canihua. Loro giungeranno il Bambino insieme acdei lama che porteranno sul dorso una bandiera peruviana. Nel presepe, la fauna locale sarà rappresentata da l’alpaca, il vigogne, pecore, vizcachas, parihuanas e il condor andino, simbolo nazionale del Perù.