“Sei uno dei bastardi di Lazio e Libertà”, poi l’aggressione e la fuga. Momenti di paura martedì sera fuori lo stadio Olimpico a margine della partita di Coppa Italia tra Lazio e Udinese, vinta dai biancocelesti.
La violenza scaturisce dalla spaccatura politica all’interno della tifoseria laziale. Alcuni tifosi hanno aggredito e rubato la bandiera ai supporters biancocelesti di “Lazio e Libertà”, gruppo che si distanzia dalle fazioni più calde del tifo laziale, tradizionalmente spostate verso posizioni di estrema destra.
L’aggressione e la risposta del gruppo antifascista
L’associazione si propone come gruppo di riferimento per tutti i tifosi che credono che il tifo sportivo debba sempre manifestarsi dentro il perimetro dei valori democratici e civili sanciti solennemente dalla Costituzione.
Martedì sera, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del coronavirus, i tifosi sono stati dislocati fra la tribuna Tevere e Monte Mario. A vedere la partita c’erano anche alcuni ultras soliti stazionare nel cuore caldo del tifo biancoceleste, la curva Nord. Una volta riconosciuta la bandiera dell’associazione, è scattata l’aggressione.
A denunciare l’accaduto il gruppo sulla sua pagina Facebook: “Un nostro socio, che aveva con sé la bandiera di Lazio e Libertà, è stato aggredito, colpito e derubato della bandiera da parte di un gruppetto di persone che ha subito chiarito di conoscere bene la nostra associazione e di nutrire per essa sentimenti ostili. Un atto vile e proditorio che vuol provare a intimidirci, ma che non ci riuscirà. Invitiamo tutti i tifosi, che come noi sono stufi di sopportare manifestazioni violente e atti discriminatori, a tornare allo stadio per aiutarci a gridare ancora più forte: no alla violenza, no al razzismo, no alla politica negli stadi”.
Davide Di Bello